Iniziamo dalla scelta
Tra 13″, 15″ e 17″ non ho avuto difficoltà a decidere. Il primo è perfetto in mobilità, ma con quel pannello ha un’area di lavoro troppo piccola per le esigenze di chi lo userebbe. Finché si è in studio si può demandare i compiti più onerosi all’iMac 27″, ma a casa, dove, è meglio evitare di creare una postazione fissa con uno schermo esterno, il problema diventa piuttosto evidente. Si può sopportare di avere minore potenza rispetto ai modelli superiori (ormai dotati di Intel Core) se solo avessero inserito, anche in opzione, un display con una risoluzione leggermente più alta, magari come quella del 15″ standard. Il 17″ è molto bello per il display fullhd, ma ci sono difficoltà a vederlo come un computer portatile per quanto è grande. Insomma: il 15″ rimane ancora il miglior compromesso tra mobilità e potenza, al netto delle mie esigenze lavorative.
Nell’analisi comparativa di tutti i modelli del nuovo MacBook Pro, relativamente alle soluzioni da 15″ sono risultati come maggiormente convenienti in termini di rapporto qualità/prezzo, il modello base con Core i5 e quello top con Core i7. Il modello intermedio invece appare un compromesso non tanto riuscito, dal momento che le 200€ di incremento rispetto al precedente, fanno ottenere solo 160Mhz in più sul processore ed un Hard Disk leggermente più capiente.Mentre la RAM e l’Hard Disk sono cose facilmente “upgradabili”, non è così per CPU e schermo. Così è meglio dirigersi sul modello top di gamma con Intel Core i7, lasciando invariati RAM e HDD, avendo in questo modo la possibilità di aggiornamenti in un prossimo futuro. Ma non ho potuto fare assolutamente a meno del display Hi-Res, che a mio giudizio è la migliore caratteristica introdotta con il rinnovamento della gamma MacBook Pro.Se si vuole aumentare le prestazioni del computer, presto o tardi che sia, è possibile raddoppiare la RAM e montare un HDD a 7200rpm o addirittura un SSD (sempre se i prezzi diventano più ragionevoli).
